Perché i ragazzi si feriscono: autolesionismo negli adolescenti. Ne abbiamo sentito parlare spesso in televisione o sui social, abbiamo sentito parlare di gesti estremi, ma il problema diventa reale solo quando ti tocca da vicino. Il racconto di Daniela ce lo rende vero e attuale e noi chiediamo aiuto alle psicologhe dello studio Psynerghia
Si sa, quando noi mamme incontriamo altri genitori parliamo principalmente di un argomento: i figli. E’ successo proprio così con la mia amica Daniela, la mamma di una compagna delle scuole elementari di mia figlia. Direi che eravamo abbastanza vicine e amiche a quell’epoca, ma ormai da qualche anno ci eravamo perse di vista pur abitando nello stesso paese. Ma, come spesso succede, basta poco per ritrovare la confidenza di un tempo, ed è proprio quando ci confidiamo le nostre preoccupazioni per i nostri figli che mi racconta che sua figlia Giulia si taglia con la lametta, si ferisce sulle gambe, all’interno cosce … mi sembra … chiaramente non ho chiesto i dettagli, mi sentivo già sconvolta e proiettata al di fuori della realtà.
Sono confusa, non vorrei aver capito male, non vorrei essere indelicata e offendere, quindi preferisco fare finta di non aver capito, ho bisogno di sentire quelle parole un’altra volta per capire che è vero:
“Ho scoperto che Giulia si ferisce con una lametta”
Non so se chiedere, le domande sono tantissime, ma non vorrei sbagliare. Poi penso che se me lo ha accennato forse ha bisogno di parlarne, e nella mia testa rimbalza in modo assordante la domanda:
“Perché i ragazzi si feriscono”?
Con estrema delicatezza le chiedo da quanto tempo, come se ne è accorta, se ne hanno parlato.
Il suo racconto rivela che se ne era già accorta la scorsa primavera e aveva affrontato l’argomento con la figlia cercando di non dare troppa importanza, con domande del tipo
“Ma cosa fai?”
“Cosa sono quei segni?”
Ovviamente la risposta è stata
“Niente, niente”.
Verrebbe da dire che forse aveva più senso affrontare l’argomento con maggiore determinazione. Io non dico e non mi permetto di giudicare, credo che ogni genitore faccia del suo meglio e l’adolescenza è un’età così complicata che come fai sbagli.
Poi Daniela va avanti nel racconto e mi dice che proprio qualche giorno prima ha rivisto quei tagli, stavolta ne ha parlato più approfonditamente con la figlia, che ha detto, che non l’avrebbe più fatto.
Cerco di affrontare l’argomento in modo impersonale, perché torna la paura, quella paura che i tuoi figli possano fare delle pazzie, guarda caso mi viene in mente che sono passati circa due anni da quando ho vissuto in maniera indiretta ma devastante il suicidio di un ragazzo di 15 anni.
Perché i ragazzi si feriscono?
Le chiedo. Abbiamo sentito parlare troppo spesso di autolesionismo.
“Cosa ti ha detto tua figlia?”
Daniela ha chiesto a Giulia perché? Problemi a scuola, problemi con il fidanzatino … perché???
Le uniche parole che sono uscite dalla bocca della figlia sono state:
“Succede quando litigo con la mia amica e mi arrabbio … poi sto meglio”.
Adesso ha promesso che non lo fa più.
Daniela mi dice quelle parole come per dire che “questa cosa” è passata, ma vedo che la prima a non volersi fidare delle parole di sua figlia è proprio lei, aggiunge una frase “Stavolta voglio capire andrò da uno specialista”. In fondo non sa se può fidarsi delle parole di sua figlia, sa solo che non è mai stata così tanto preoccupata in tutta la sua vita.
Perché i ragazzi si feriscono? Voglio aiutare Daniela e le mamme come lei, chiedendo supporto allo Studio di psicologia Psynerghia. In realtà tutti abbiamo bisogno di capire cosa possiamo fare per non spaventarci, per non correre il rischio di avere paura di tutto, paura di dire no quando serve e per sapere se ci sono degli atteggiamenti che possono aiutarci a capire se sta nascendo un malessere così grande che porta all’autolesionismo.
Pubblicheremo la loro risposta nei prossimi giorni.
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