Come essere un bravo genitore: questo mese parliamo di un tema complesso e affascinante sul quale difficilmente ci sono visioni univoche. Continua la collaborazione con il blog Psyblog e le sue psicoterapeute, esperte in tematiche relazionali che, con questo articolo, provano a condividere con noi le loro riflessioni e a rispondere alle domande di noi genitori.  

Genitorialmente | Come essere un bravo genitore

I figli

I vostri figli non sono figli vostri.
Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di sé stessa.
Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi.
E sebbene stiano con voi, non vi appartengono.

Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri.
Perché essi hanno i propri pensieri.

Potete offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime.
Perché le loro anime abitano la casa del domani, che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni.

Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili a voi.
Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.

Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati.
L’Arciere vede il bersaglio sul percorso dell’infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane.

Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell’Arciere.
Poiché così come ama la freccia che scocca, così Egli ama anche l’arco che sta saldo.

Kahlil Gibran – Il profeta

Iniziamo questo post con una poesia di Kahlil Gibran, versi meravigliosi che condividiamo e che, a nostro avviso rappresentano bene che cosa vuol dire per noi essere buoni genitori.

Come essere un bravo genitore? Svilupperemo i seguenti punti:

Genitorialmente | Come essere un bravo genitore

Genitorialmente | Come essere un bravo genitore

Questo argomento è interessante, complesso e non certo univoco, probabilmente non c’è un’unica risposta su cosa voglia dire essere buoni genitori. Non c’è una sola idea di definizione e dunque: quando si è un buon genitore?

  • Quando il figlio fa ciò che il genitore desidera e realizza le sue aspettative?
  • Quando non va incontro a dolori e difficoltà?
  • Quando ottiene il massimo dei risultati possibili a scuola, nello sport, nel lavoro?
  • O quando riesce a realizzarsi perseguendo la propria serenità anche se questa non coincide con quella dei genitori?

Ogni persona quando diventa genitore inizia a confrontarsi con quelli che sono stati i suoi genitori cercando di evitare di fare gli stessi errori e magari tentando anche di valorizzare gli aspetti positivi che ci sono stati.

Le decisioni dei genitori spesso sono influenzate dalle esperienze vissute crescendo dentro le dinamiche tipiche della propria famiglia d’origine. Per riuscire a capire come comportarsi può essere utile tenere a mente che ci sono delle differenze tra ciò che vive il proprio figlio e ciò che si è vissuto come figli.

 La consapevolezza può aiutare a muoversi in modo più equilibrato nel presente.

Ci sono situazioni familiari che possono scatenare reazioni che hanno più a che fare con l’esperienza dei genitori come  figli che con i figli stessi. Quando questo accade bisogna fermarsi e provare ad ascoltarsi: una pausa può aiutare a mettere a fuoco ciò che è difficile vedere nell’immediato.

All’inizio potrà essere difficile ma ci si può allenare in modo che diventi sempre più facile  e spontaneo.

Nei momenti in cui si riesce a  riflettere su di sé e su ciò che sta avvenendo e scindere tra ciò che appartiene al passato e ciò che accade nel presente, si può decidere di modificare la  rotta. Quando si sceglie di agire in modo diverso e di mettere in atto dei comportamenti in sintonia con i bisogni dei figli, si verifica una trasformazione che diventa un prezioso momento di riparazione anche per ciò che si è vissuto nell’esperienza con i propri genitori.

Per essere buoni genitori bisogna ricordarsi di cosa si sentiva come figli, di come si vivevano certi comportamenti, di cosa si provava in certe situazioni, nelle diverse fasi della crescita. Anche questo fa parte del processo ed è un aspetto fondamentale, ma anche in questo caso poi si deve fare un passo avanti.

Ogni figlio è un essere unico e irripetibile così come ogni genitore.

Non esistono regole valide in assoluto, anche se ci sono alcuni punti fermi importanti che possono aiutare a tracciare la strada:

  • Come essere un bravo genitore – Insegnare ai propri figli a essere indipendenti e che va bene essere diversi, non si deve essere per forza come gli altri e per farlo si può solo essere dei buoni modelli di ruolo. Cioè mostrare con il comportamento sincero quei valori che si vorrebbe trasmettere loro. Per fare questo è indispensabile incarnare i comportamenti che si vorrebbe che i figli adottassero e mostrarli con l’esempio e non solo con le parole.

 

  • Come essere un bravo genitore – Ricordare sempre che la funzione dei figli non è quella di essere un prolungamento dei genitori. Un figlio è un individuo posto sotto la cura degli adulti fino a quando sarà indipendente, non è una possibilità per rivivere la propria vita attraverso di lui. Può accadere di desiderare che un figlio possa avere le opportunità che il genitore sente di non avere avuto, ma è molto importante avere la lucidità di capire che quella che lui considerava un’opportunità per sé potrebbe non esserlo per il proprio figlio.

 

  • Come essere un bravo genitore – Rispettare le scelte dei figli, lasciare che prendano decisioni in modo da imparare che ad ogni azione corrisponde una conseguenza, importante per la loro responsabilizzazione. Questo può essere fatto fin da quando sono piccoli, aumentando il livello e la complessità del processo decisionale a seconda dell’età e delle situazioni.

 

  • Come essere un bravo genitore – Rispettare la loro privacy significa rispettare loro stessi e insegnare loro che anche la privacy dei genitori è importante. Bisogna non dimenticare mai che la loro stanza è sacra e va rispettata anche quando è in disordine, non è utile, né rispettoso frugare nei loro cassetti, né nei loro telefonini. Se onorate il loro spazio e la loro privacy loro lo impareranno da voi a fare altrettanto e sapranno che, se vogliono potranno essere loro a raccontarvi ciò che gli accade.

 

  • Come essere un bravo genitore – Rispettare il loro diritto di sbagliare, di fare esperienza. La vita è una grande maestra e voi non potete proteggerli per sempre. Se avrete gettato buone basi loro sapranno che per le cos importanti potranno contare su di voi.

 

  • Come essere un bravo genitore – Dedicare loro del tempo senza soffocarli. Esiste una differenza profonda tra proteggere qualcuno e imprigionarlo/soffocarlo, è importante avere questa consapevolezza e imparare a gestire le proprie ansie genitoriali. Deve passare il messaggio che il tempo trascorso assieme è importante ma non deve essere una forzatura. Si possono condividere alcuni interessi senza che questi diventino imposizioni e si deve imparare ad accettare che in adolescenza i figli preferiranno trascorrere il loro tempo con i coetanei piuttosto che con i genitori.

 

  • Come essere un bravo genitore – Non serve dare tutto! Non si è un cattivo genitore se non si permette ai propri figli di avere tutto quello che vogliono, si può e si deve dire anche di no. Quando si dice no, il diniego deve sempre essere motivato, non può essere lo strausato “perché no!”. Senza una spiegazione si potrà mantenere la propria autorità ma si perde di autorevolezza. Il punto fondamentale da ricordare è che non serve avere tutto, sia sul piano materiale che su quello affettivo ma avere il giusto: non tutto ciò di cui un figlio necessita viene da lui richiesto esplicitamente, così come non tutto ciò che chiede è funzionale al suo sviluppo.

 

  • Come essere un bravo genitore – Cercare di non dire la mai la terribile frase “io te lo avevo detto”. Sappiamo che non esiste un genitore (così come un partner) che non abbia mai detto questa frase, ma è importante fermarsi a riflettere sull’utilità della stessa. C’è qualcuno che l’ha mai ritenuta funzionale a qualcosa dopo averla sentita? Che effetto faceva quando veniva detto a voi?

 

  • Come essere un bravo genitore – È fondamentale avere una buona dose di equilibrio e quindi saper rispondere alle esigenze dei figli in modo adeguato all’età. Essere vicini e presenti con i propri figli ha un’accezione diversa quando sono bambini rispetto a quando sono adolescenti. I bambini hanno bisogno di una presenza fisica più costante, gli adolescenti hanno bisogno di tempo a e spazio per sé e di sentire che i genitori sono presenti anche se non stanno con loro fisicamente.

La nostra ultima riflessione riguarda le parole: forse potremmo parlare non di buoni genitori, ma, parafrasando lo psicoanalista Donald Winnicott, di genitori sufficientemente buoni. Un genitore sufficientemente buono non è quello che non sbaglia mai, ma quello che è capace di imparare dai propri errori e che, forse proprio per questo può dare un insegnamento fondamentale ai propri figli.

Un genitore sufficientemente buono ama i suoi figli, gioisce della loro libertà, lascia che commettano errori e li aiuta a capire se e dove sbagliano, insegnando che gli errori sono preziose occasioni dalle quali imparare.

Cosa ne pensate?

Maria Grazia Rubanu e Melania Cabras

Psyblog. La sostenibile leggerezza dell’essere

Psynerghia – Studio di psicologia

 

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