Ruolo paterno nell’educazione delle figlie – Gli esperti rispondono ai nostri dubbi: due psicologhe ci aiutano a riflettere su come la flessibilità dei ruoli sia un grande valore.

Leggiamo e, con piacere proviamo a fermarci a riflettere insieme a Manu e Flavia sui diversi punti che hanno evidenziato  nel loro post Il ruolo paterno nell’educazione delle figlie.

Ruolo paterno nell’educazione delle figlie – Gli esperti rispondono | Genitorialmente

Ruolo paterno nell’educazione delle figlie – Gli esperti rispondono | Genitorialmente

Iniziamo con un’affermazione che potrebbe diventare un mantra “Anche se a volte non sembra un adolescente ha bisogno dei suoi genitori”.

L’adolescenza, come tutti i momenti di passaggio, è un’età delicata in cui aumenta il desiderio di autonomia e indipendenza e di conseguenza le richieste dei ragazzi si fanno più insistenti e la pazienza dei genitori viene spesso messa alla prova.

Aumentano gli scontri perché le visioni della vita diventano differenti e i genitori si ritrovano a dover fare i conti col sentirsi “rifiutati” dai propri figli.

Ruolo paterno nell’educazione delle figlie – Gli esperti rispondono.

Quante volte ci si sente dire frasi come queste: “lasciami fare, questa è la mia vita!”, “ma cosa vuoi da me, pensa alla tua vita!”, “lasciami in pace, ho diritto di fare le mie esperienze!”.

Si tratta di frasi che colpiscono molto perché vanno a toccare la sfera emotiva, ed è difficile non sentirsene travolti e non sentirsi schiacciati o non stimati come genitori.

In realtà proprio in questi momenti è fondamentale riuscire a non dare troppo peso alle parole che i ragazzi usano e non perdere di vista il mantra citato sopra “anche se non sembra, mio figlio ha bisogno di me”, un adolescente ha sempre bisogno della presenza vigile, ma non opprimente dei genitori, di regole e limiti e anche di discussioni e litigi.

La regola di base è che, anche se non lo ammetterebbe mai, un adolescente ha uno straordinario bisogno dei suoi genitori, che siano mamma e papà, due mamme o due papà.

Anche se in questo periodo della sua vita diventano particolarmente importanti i coetanei, i genitori svolgono una funzione differente, di contenimento e di “base sicura” alla quale tornare anche quando si fanno esperienze differenti.

Il segreto è dunque quello di riuscire ad esserci, in modo discreto, anche quando ci si sente rifiutati, anche quando i figli sembrano vergognarsi dei genitori, perché queste figure, se ben funzionanti, sono fondamentali per aiutare il ragazzo a diventare un adulto competente.

Un altro punto fermo è quello che i genitori siano d’accordo sulla linea educativa da seguire con i figli e che ci sia tra loro complicità… insomma se la coppia funziona bene è più facile anche fare i genitori, perché si sente nell’altro un sostegno e ci si può affidare a lui quando ci si sente in difficoltà.

Bisogna sempre ricordarsi che i figli tendono a infilarsi negli spazi che si creano tra i genitori, per cui avere una chiara divisione tra i sottosistemi è una grande risorsa: in famiglia è chiaro chi sono i genitori e chi i figli o, a volte, i ruoli e le funzioni si sovrappongono?

Sulla base dei due punti fermi elencati sopra ci sentiamo dunque di dire che non ci sono regole fisse su come crescere i propri figli e accompagnarli in questa età. 

Riteniamo che, anche nello specifico, delle figlie femmine, non si possa parlare di un ruolo paterno nell’educazione delle figlie perchè in assoluto non ci sono cose che è meglio faccia un padre e cose che è meglio faccia una madre.

La buona riuscita di un intervento educativo è infatti legata a come l’intervento stesso viene proposto e quindi a quanto la persona che lo mette in atto lo sente suo, insomma se il genitore, mamma o papà crede nel valore di ciò che sta cercando di trasmettere, la cosa andrà probabilmente a buon fine. Se invece ci si sente esitanti e sembra di zoppicare, il figlio o la figlia coglierà questo segnale e ne approfitterà, perché questo è il suo ruolo.

Ci sono dunque situazioni che i genitori possono gestire insieme e altre che possono gestire da soli, sulla base delle loro competenze individuali e di relazione con i figli e le figlie.

Il ruolo paterno nell’educazione delle figlie, nel corso degli anni è cambiato molto e, se in passato i padri avevano soprattutto la funzione di trasmettere e fare rispettare le regole, adesso è sempre più frequente riscontrare una interscambiabilità dei ruoli che è molto funzionale per l’educazione dei figli: non ci sono dunque compiti più adatti a un padre o a una madre, ma le funzioni genitoriali possono essere esplicate da entrambi.

Questo non significa che ci si debbano dividere i compiti a metà, ma che ognuno può essere genitore seguendo le proprie caratteristiche di personalità e sulla base della relazione con il proprio partner e con i figli.

Ruolo paterno nell’educazione delle figlie – Gli esperti rispondono.

Condividiamo la riflessione di Manu e Flavia

“Credo che in moltissime famiglie si tenda a cercare somiglianze caratteriali con i propri figli. Le affinità di carattere se da un lato possono aiutare la comprensione, dall’altro possono ostacolare il dialogo perché il rischio di scontri è sicuramente maggiore. Tuttavia è anche vero il contrario: se i caratteri sono molto diversi è difficile trovare un’intesa.”

Quello che scrivono è senz’altro vero e tanti genitori possono riconoscersi in questa affermazione, proprio per questo la flessibilità dei ruoli nell’educazione dei figli può essere un grande valore: ci sono situazioni in cui è meglio che intervenga un genitore e altre, in cui è meglio che intervenga l’altro. Ci sono momenti in cui si può intervenire assieme. Ci sono anche momenti in cui ogni intervento sembra fallire e si va inesorabilmente verso lo scontro.

In questi momenti bisogna sempre ricordare che lo scontro è inevitabile in un’età in cui, per definire se stessi bisogna necessariamente mettere in discussione tutto ciò che c’è attorno, comprese le figure dei genitori.

Sta dunque al padre e alla madre avere la capacità di accettare di sentirsi criticati, messi da parte, anche svalutati, tenendo a mente che lo è per alcuni momenti ma non è una messa in discussione della loro identità in assoluto.

Le affinità caratteriali possono essere risorsa e ostacolo, la sensibilità dei genitori deve affinarsi a comprenderlo e accoglierlo.

La presenza paterna è dunque fondamentale come quella materna, questo vale sempre quando ci sono due genitori. Non è detto invece che sia sempre utile l’affinità di genere. Le funzioni materna e paterna possono infatti essere svolte in modo interscambiabile da madre e padre e lo stesso vale se ci sono due genitori dello stesso sesso.

Gli studi sulla genitorialità ci dicono infatti che non ci sono differenze sullo sviluppo dei figli cresciuti in famiglie omogenitoriali e eterogenitoriali, né dal punto di vista emotivo, né da quello cognitivo, questo perché non è il sesso dei genitori la variabile che fa la differenza, ma la capacità di amare, dare regole, educare, accogliere e trasmettere valori.

Ruolo paterno nell’educazione delle figlie – Gli esperti rispondono.

L’ultimo punto a cui Manu e Flavia fanno riferimento è molto importante e lo analizziamo a partire dai termini, assolutamente corretti, che hanno utilizzato, parlano infatti di “educazione all’affettività e alla sessualità”. L’educazione alla sessualità è infatti solo una parte della sfera più ampia dell’affettività, le cui basi vengono gettate sin dalla nascita dei propri figli.

La sfera della sessualità è un tema che manda in crisi molti genitori, che si sentono imbarazzati a pensare ai propri figli e, spesso ancora di più alle proprie figlie che crescono anche da questo punto di vista.

Anche qui vale una regola fondamentale: se i genitori pensano che sia un argomento spinoso ai figli passerà questo messaggio e la conversazione sarà improntata da un senso di imbarazzo e vergogna, sia che venga affrontata dal padre che dalla madre.

È un argomento che può essere affrontato in vari modi e sicuramente non “una volta per tutte”, per cui è fondamentale che, a seconda della situazione e del momento possano intervenire entrambi i genitori, solo la madre o solo il padre.

Ruolo paterno nell’educazione delle figlie – Gli esperti rispondono.

Riflettiamo con voi sul fatto che possa essere un po’ rischioso che sia un argomento di totale pertinenza solo di un genitore e che, il contributo di entrambi: madre e padre possa essere fondamentale, perché sono differenti, hanno esperienze differenti e probabilmente potranno dare un sostegno che va ad integrare quello dell’altro, visto che i timori legati ai fattori di rischio in questa sfera, saranno probabilmente gli stessi.

Melania Cabras e Maria Grazia Rubanu di  Studiopsynerghia.com 

Appuntamento al mese prossimo per la rubrica Figli al centro parleremo di

“Identità di genere e omosessualità”

Per leggere tutti i post clicca su: Adolescenti – Figli al centro

Nella foto “Padre e figlia” opera di Susan Lordi
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