Quando l’attenzione verso i bambini non è solo a parole.

Voglio condividere con voi un ricordo d’estate

Questa volta non voglio parlare di bei paesaggi ma di qualcosa che scalda il cuore, così mi sono sentita io quando le mie figlie mi hanno raccontato la particolarità di quest’isola.

 Le mie figlie con mio marito sono andati a visitare Vulcano una delle isole delle Eolie, e quando sono tornati oltre a raccontarmi la salita al cratere e il forte odore di zolfo, mi hanno raccontato di una particolarità.

Genitorialmente|Favismo: un bambino al centro di Vulcano

Passeggiando per le vie del paese hanno trovato un cartello che vietava la coltivazione di fave e piselli.

Al primo cartello trovi la cosa un po’ strana ma non ti fai tante domande, invece proseguendo la passeggiata si sono resi conto che di questa “stranezza” era tappezzato tutto il paese.

Dovunque andassero trovavano questi cartelli, quindi era qualcosa di serio. Magari queste coltivazioni diventavano velenose con l’elevata presenza di zolfo, mah… Sicuramente questo divieto era legato alle caratteristiche dell’isola.

Invece no!

Mentre degustavano le fantastiche granite siciliane la curiosità era tale che ha prevalso sulla tipica riservatezza di mio marito così ha chiesto spiegazioni, ed ecco la risposta, c’è un bambino sull’isola che soffre di favismo: il favismo è una forma grave di anemia diffusa al sud e soprattutto in Sardegna, chi ne soffre non può ingerire fave o inalarne il polline. 

Il cartello con il divieto permette a questo bambino di muoversi in totale libertà, senza doversi limitare nei suoi giochi e nella sua quotidianità.

 Che bell’esempio di attenzione ai più deboli. 

Bravi, complimenti a tutti gli abitanti di Vulcano per la loro intelligenza e sensibilità.

Genitorialmente|Favismo: un bambino al centro di Vulcano
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