Come gestire la gelosia tra fratelli e sorelle è il tema che affrontiamo questo mese con lo studio Psynerghia. In questo post trovate le riflessioni e i consigli della D.ssa Rubanu.
Come sempre Manu, nel suo post Gelosie tra fratelli e sorelle ci fa riflettere su aspetti molto concreti e lo fa parlandoci di cosa succede tra le sue figlie. In questo post provo a condividere il mio sguardo per ampliare la riflessione.
Possiamo considerare la gelosia tra fratelli e sorelle un fenomeno inevitabile presente all’interno di tutte le famiglie.
Ogni figlio ha il desiderio di sentirsi unico e speciale, degno di un amore irripetibile che lo faccia sentire il “preferito”. È da questo naturale desiderio che ha inizio la competizione nel sottosistema dei figli, dal sentire di doversi dividere le attenzioni dei genitori e la loro approvazione e, dunque, la percezione del loro amore.
Generalmente è il primogenito a sperimentare di più la gelosia, legata alla nascita di un fratellino o di una sorellina, si tratta di una gelosia fisiologica legata al fatto di aver sperimentato per un certo tempo, l’essere figlio unico, con tutte le attenzioni rivolte a sé, attenzioni che, d’un tratto, ci si ritrova a dover dividere con un altro.
La gelosia ha molte manifestazioni comportamentali che possono andare dalle prese in giro alla messa in atto di condotte regressive, fino ad arrivare all’espressione di aggressività nei confronti del più piccolo.
Come gestire la gelosia tra fratelli e sorelle: non colpevolizzare
In queste situazioni è fondamentale che i genitori non colpevolizzino il figlio o la figlia che manifestano gelosia, si tratterebbe infatti di punire un comportamento che in realtà esprime un disagio. È invece importante accogliere il senso del vissuto che si nasconde dietro a questi comportamenti: un bambino geloso si sente insicuro, ha paura di non essere amato, si sente ferito ed è per questo che i suoi comportamenti devono essere accolti e non stigmatizzati.
La prospettiva che bisogna assumere è che non si tratta di un bambino che si comporta male di proposito, che sceglie di fare dispetti o che è capriccioso, ma di un figlio che attraversa un momento triste e ha bisogno di sentirsi rassicurato e non rimproverato.
Una punizione o un rimprovero otterrebbero invece l’effetto di confermargli la sua più grande paura, quella di non essere amato. Se la gelosia non viene repressa ma accolta lui saprà di avere uno spazio in cui poter esprimere le proprie emozioni e le emozioni che trovano modo di venire fuori sono anche quelle che possono essere gestite, al contrario di ciò che accade con quelle che vengono represse.
Potrà succedere che la gelosia sfoci in litigi tra fratelli e sorelle, anche questi sono inevitabili ed è importante che i genitori ne siano consapevoli e non reagiscano con la pretesa di farli smettere ma anzi li lascino liberi di risolversela da soli a meno che non si tratti di qualcosa di davvero preoccupante.
Spesso le discussioni nascono dalla percezione che i genitori abbiano fatto qualcosa di sbagliato, che si siano comportati in modo ingiusto con uno dei due, per questo il loro comportamento diventa fondamentale per l’evoluzione della relazione tra fratelli/sorelle nel futuro.
Come gestire la gelosia tra fratelli e sorelle: relazioni individuali
Come ben sottolinea Manu nel suo post, anche se i genitori cercano di comportarsi in modo identico coi figli, questo non è possibile e forse non sarebbe nemmeno corretto che fosse davvero così.
L’importante non è fare le stesse cose con figli diversi, ma trovare momenti per costruire relazioni individuali con ognuno di loro, oltre ai momenti familiari, in modo che ognuno sappia di essere unico semplicemente per il fatto di essere se stesso, con le proprie caratteristiche e con la relazione unica che stabilisce con i genitori.
Come gestire la gelosia tra fratelli e sorelle: mai fare paragoni
C’è solo un errore che bisogna evitare ed è quello di fare paragoni tra figli differenti, perché è proprio questo ciò che può alimentare la competizione e rendere difficile che la normale gelosia tra bambini e/o adolescenti venga superata in età adulta.
I paragoni tra i figli “perché non sei ordinato e diligente come Paolo?”, “vedi che brava Michela che ha preso 9 in matematica?”, “se ti impegnassi come Antonio anche tu otterresti buoni risultati”, etc… rischiano di diventare etichette pesanti che creano nella mente di un figlio l’idea che ci sia un fratello/sorella più bravo, più intelligente, più amato, con il rischio di conseguenze che si portano appresso nel tempo. È in queste situazioni che la normale gelosia rischia di non essere superata con l’età e di diventare quella pericolosa invidia di cui Manu parla nel suo post.
In età adulta le relazioni tra fratelli si modificano e si può dare spazio alla fiducia, alla comprensione, al senso di responsabilità e lealtà, ma questo può succedere solo se si trova spazio per dare voce alle emozioni e un senso ai propri vissuti, altrimenti il rischio è che questi vissuti si sedimentino, diventando etichette che a loro volta diventano macigni e le relazioni tra fratelli/sorelle adulti rimangano fredde e scostanti.
Maria Grazia Rubanu
Psynerghia Psicologia e Relazioni
Foto di David Fanuel su Unsplash
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