Bullismo come riconoscerlo? Ci spaventa, ti gela il sangue quando pensi che tuo figlio possa esserne vittima. Noi genitori ci chiediamo come valutare e non sottovalutare quello che vivono i nostri figli.
Bullismo come riconoscerlo?
In questi giorni abbiamo sentito fin dove può arrivare la cattiveria dei ragazzi nei confronti dei loro coetanei, e dove purtroppo arrivano le vittime di bullismo. Ragazzi o ragazze adolescenti che arrivano a suicidarsi perché non ce la fanno più, o anche per dare “una lezione” ai loro aguzzini perché un atto così estremo come il suicidio agisca sulle loro coscienze e li segni a vita.
Avendo due figlie adolescenti ho sempre ascoltato con molta partecipazione i racconti dei genitori e mi sono sempre chiesta come fosse possibile che un genitore non si accorgesse del malessere che viveva il proprio figlio.
Non ho mai voluto giudicare ma volevo capire.
Per quanta attenzione e partecipazione ponessi a certi fatti di cronaca, li ho sempre sentiti “intorno a me” fino a quando ho dovuto aprire gli occhi, forse il bullismo era vicino a mia figlia adolescente più di quanto avessi mai creduto.
Settimana scorsa ho incontrato la mamma di un compagno di mia figlia che aggredendomi mi ha raccontato di come l’anno scorso suo figlio insultasse mia figlia e la prendesse in giro e lei reagisse piangendo.
Questa mamma, mi raccontò di come il suo “bambino” soffrisse di questa situazione perché, a detta sua, mia figlia “piangeva in maniera strategica”, non quando suo figlio la insultava, ma magari un po’ dopo quando arrivavano gli insegnati per “farsi vedere da loro”. Genitori e ragazzo sono stati chiamati sia dai professori che dal preside, ma nonostante ciò, questa mamma non solo non si è resa conto della gravità della situazione, al contrario in lei si è radicata sempre più la convinzione che la vittima in tutto questo fosse suo figlio, perchè è vero che lui prendeva in giro mia figlia e la insultava davanti a tutti, ma lei, probabilmente non avrebbe dovuto nè rispondergli nè tantomeno mettersi a piangere. Follia.
Questa cara signora mi ha anche raccontato che suo figlio un giorno esasperato dalla situazione, (chiaramente lui era esasperato) avrebbe detto a sua mamma “Io quella lì un giorno la picchio fuori da scuola, tanto nessuno mi può dire niente perché sono fuori dalla scuola”. A questa signora non è minimamente sfiorato il pensiero che forse suo figlio non avrebbe dovuto insultare e deridere mia figlia, che forse non era lui la vittima. Ma fin dove arriva l’egoismo e l’incapacità di un genitore? Tutto questo ha dell’incredibile, se non l’avessi vissuto in prima persona, avrei stentato a crederci.
Io sapevo poco o niente di questa situazione, gli insegnanti mi avevano riferito di un solo aneddoto, lo stesso di cui mi aveva riferito anche mia figlia, poi ogni tanto mia figlia mi parlava di questo ragazzo che ce l’aveva su con lei, ma io le ho sempre risposto che purtroppo può succedere, imparare a convivere con ragazzi di questo tipo è una lezione di vita.
Il bullismo come riconoscerlo?
Siamo di fronte ad atti di bullismo? Abbiamo sottovalutato il problema? Cosa facciamo? Parliamo con i professori che però non sono più quelli dell’anno scorso e quindi forse non conoscono neanche i fatti?
Tante domande e tanti dubbi.
Abbiamo parlato più volte con mia figlia cercando di capire fin dove arrivava il problema, stando molto attenti a trovare il giusto equilibrio fra il cercare di comprendere senza, al contempo, essere noi a “creare un problema”.
Quali sono i segnali per riconoscere se tuo figlio è vittima di bullismo?
Spesso riconoscere gli atti di bullismo fisico è più semplice, mentre riconoscere il bullismo psicologico che colpisce in maniera più sottile è davvero molto complicato.
I ragazzi parlano poco e quindi noi genitori dobbiamo stare attenti ai segnali non verbali, che possono fare sospettare atti di bullismo, tipo:
- Malesseri fisici: mal di pancia, mal di testa,
- Malesseri psicologici: ansia, incubi, poca voglia di andare a scuola o in luogo in particolare, cali del rendimento scolastico, isolamento
Cosa possiamo fare noi genitori per aiutare i nostri figli a riconoscere se sono vittime di atti di bullismo?
Ma io posso dire cosa sto facendo, sono comportamenti che ho sempre avuto ma che ho accentuato in questi giorni, sempre con la dovuta attenzione:
- Dialogo innanzitutto, cerco di aiutarla a sentirsi sicura di se e a mantenere alta la sua autostima
- Presto molta attenzione alle sue confidenze (poche purtroppo)
- Sottolineo spesso l’importanza di avere amici a scuola, e la esorto a invitare a casa le sua amiche per studiare insieme.
- Cerco il dialogo con le sue amiche (sempre con molta attenzione) di solito sanno prima dei genitori se ci sono dei problemi.
Adesso parliamo molto di più di bullismo: credo che se lo consideriamo un argomento di dialogo come un altro, per i nostri figli non solo sarà più facile riconoscerlo, ma sapranno in anticipo noi da che parte stiamo e forse saranno più agevolati nel parlarne. Spesso i ragazzi temono di non essere capiti.
Mia figlia quando mi racconta di questo ragazzo mi dice che continua a tampinarla, le ho chiesto se vuole che intervenga con i suoi genitori o con gli insegnanti. La sua risposta è stata: “No. Io lo ignoro, prima o poi si stancherà”
Forse ha ragione lei, ignorandolo dovrebbe stancarsi.
Comunque io ci sono. Vorrei chiamare la madre ma poi mi rendo conto che forse il figlio si comporta così anche perché è spalleggiato dai genitori.
Complimenti a tutti quei genitori che difendono a spada tratta i propri figli, sono davvero tanti, è molto più semplice convincerti che tuo figlio è perfetto e che sono gli altri che sbagliano piuttosto che impegnarti per aiutarlo a crescere.
Come riconoscere il bullismo – Polizia di stato
Come contrastare il bullismo – Telefono azzurro
#Bullismo come valutare e non sottovvalutare
Il bullismo è difficile da riconoscere? Noi genitori come possiamo aiutare i nostri figli nel rispetto delle loro tappe di crescita. Ma quando sono proprio i genitori a difendere i bulletti? Ecco i segnali da non sottovalutare: psicologici e fisici
Mi sembra assurdo il comportamento di quella mamma, rasenta veramente la follia! E capisco il tuo grande dilemma, intervenire o non intervenire? Forse è vero che ignorandolo lui si stancherà ma come si fa a stare a guardare?
Per fortuna hai instaurato un bel dialogo ed è importante che lei si confidi, anche se poco. Non so quanto la scuola possa intervenire, sarebbe giusto un pò più di controllo forse ma quando i ragazzi sono tanti è praticamente impossibile.
E qui per fortuna ci sei tu, mamma attenta che saprai starle vicino nel modo giusto. Discreta ma presente, sempre!!!
Un abbraccio grande, Valeria
Grazie Valeria,
All’inizio non capivo neanche io l’aggressività di questa mamma quando invece avrebbe solo dovuto chiedere scusa per il figlio. Poi ci ho pensato, madre e figlio sono identici.
Io non riesco a stare a guardare, adesso vorrei provare a parlare con un insegnante, sono tutti molto bravi, cercherò di parlare a cuore aperto e farmi consigliare da loro. Non è facile, l’adolescenza è una fase difficile dove noi genitori davvero non sappiamo cosa fare.
Vedremo.
Ciao
Manu
Intanto ti faccio i complimenti per come stai affrontando il problema, continua ad aiutare tua figlia, parlale, uscite insieme e continua a invitare le sue amiche a casa. Si sentirà protetta e più forte. Poi mi complimento con te anche per non aver dato un ceffone alla madre del compagno di classe. Purtroppo esistono questi genitori, sono i genitori che quando i loro figli sono piccoli e combinano qualcosa si difendono dicendo “ma è solo un bambino, non capisce” sono quei genitori che, quando il loro bambino/a trattano male un coetaneo affermano sorridendo e orgogliosi che il loro figlio è furbetto, sveglio o altra roba del genere. Sono quei genitori che quando accompagnano i figli a una festa non guardano le marachelle di questi impegnando il loro tempo a chiacchierare con gli altri genitori. Tutti questi comportamenti fanno sì che il figlio crescendo possa pensare che lui ha il diritto, che gli è dovuto perché superiore perché mamma lo ha sempre appoggiato… parlarne con lei sarebbe come parlare al muro e già te ne ha dato prova.
Ho paura del bullismo, mia figlia è ancora piccola ma ci penso e spero di accorgermi subito di una situazione di disaggio.
Il tuo commento sembra scritto da me, hai letto totalmente nei miei pensieri, li ho bene in mente i genitori di cui stai parlando.
Credo di aver fatto bene a non darle un ceffone, ma mi pento di essere stata sempre rispettosa di questa mamma, perchè probabilmente quando il livello è così basso, bisogna proprio scendere in basso e almeno a parole avrei dovuto dirle quello che si meritava. Mi ha colto impreparata, ma si impara ogni giorno a fare i genitori, io speravo di non dover imparare questa parte, e invece…
Di questo ci sarebbe da scrivere una biblioteca!!!
Anche mia figlia è presa di mira da certi compagni ma i loro genitori sono identici!
Quando invitano i miei figli ai compleanni li porto, oltre che per farli stare in compagnia, soprattutto per conoscere i genitori. Ho assistito a scene allucinanti sempre con la scusa che sono bambini…… In queste occasioni ho sempre gli occhi puntati su di loro e e c’è una situazione che non mi piace li porto da un’altra parte. Noi a tavola parliamo di ogni argomento anche quelli più difficili come il bullismo e per ora racconta un sacco di cose, forse non tutte forse non quelle che vorrei sentire io, ma racconta. Sono consapevole che è molto molto difficile e a volte sarò anche additata come una mamma troppo apprensiva ma penso che all’età che hanno i miei figli sia giusto fare così, ma in generale sapere cosa fanno è meglio saperlo sempre. Se una mamma mi avesse affrontato come questa squilibrata penso che avrei reagito diversamente perché sono molto impulsiva a guai a chi li tocca, ma se presa in contropiede non avessi detto nulla ci avrebbe pensato mio marito. Lui per quanto riguarda i nostri figli è pronto a saltarti alla gola non guardando in faccia a nessuno!!!!!!
Sono convinta che crescendo dei bambini str…..i si avranno quasi certamente adulti str…i e bastano e avanzano quelli che ci sono già!!!
Un applauso a te e spero di cuore che tua figlia gliela faccia pagare con astuzia a questo ignorante!!!
Mio marito è un tipo tranquillo, ma quando gli ho raccontato del mio incontro ha perso ogni controllo. Noi ci stiamo muovendo con estrema cautela per il bene di nostra figlia, devo controllare il mio primo istinto che era di sputtanare (scusa il termine) lui e sua mamma, ma è giorni che ci sto riflettendo e ho pensato che un confronto diretto è assolutamente inutile oltre che potrebbe essere dannoso per mia figlia. Ora mi muovo diversamente, con loro non voglio nessun contatto diretto, mi muovo con gli insegnanti. Purtroppo mia figlia non è nè furba nè cattiva, con uno così ci vorrebbe cattiveria.
Sai che provo quasi pena per questo ragazzo che ha la sfortuna di avere dei genitori che lo stanno rovinando, ed è proprio questo che dirò agli insegnanti, i figli sono il risultato dell’educazione che ricevono.
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