Ognuna di noi, o forse no, si è sempre augurata di poter allattare il proprio bimbo. Abbiamo parlato più volte di come sia importante l’allattamento materno per prevenire il rischio di infezioni, perché sviluppa il sistema immunitario, e non proseguirei nell’elenco ma aggiungo una nota personale, perché è bello.
Io ho avuto la fortuna di allattare le mie due bimbe fino a sette mesi ed è stato bellissimo.
Purtroppo non tutte le mamme possono allattare il proprio figlio, ma per fortuna c’è il latte artificiale.
Ricordo quando mi è andato via il latte, sono entrata nel panico, mi sembrava che la mia bimba potesse morire di fame. La solita mamma ansiosa, visto che a 7 mesi eravamo già in pieno svezzamento, ma si sa quando parte l’embolo non si ferma più.
Ho immediatamente chiamato la pediatra che mi ha consigliato il latte da comprare: un latte 2 ovvero dal 6^ al 12^ mese. Quando sono andata in farmacia mi si è aperto un mondo e il primo dilemma: liquido o polvere? Ma quanti latti ci sono? E quanto costano?
Poi per fortuna l’ho trovato al supermercato dove i prezzi sono un po’ più accessibili. Con la seconda figlia non mi è preso il panico ma soffrendo di stitichezza la pediatra mi ha consigliato un latte per questo problema, con un prezzo decisamente più alto, ma per i figli questo e altro.
Mi sono documentata e ho scoperto che i latti si dividono in due grandi categorie: standard e speciali. Questi ultimi hanno una formulazione specifica per la risoluzione di problemi come allergie, coliche, diarrea e reflusso, e tutti i per prematuri.
Il latte per l’infanzia è regolamentato dal decreto Ministeriale n. 82 del 2009 che “….stabilisce le prescrizioni relative alla produzione, alla composizione, all’etichettatura, alla pubblicita’ e alla commercializzazione degli alimenti per lattanti e degli alimenti di proseguimento destinati ad essere somministrati a soggetti nella prima infanzia in buona salute…” è molto interessante da leggere, riporto il link a fondo pagina
Ma quindi se la legge regolamenta la produzione del latte stabilendo ad esempio i valori di proteine, minerali, zuccheri, ecc mi viene da pensare che tutti i latti sono uguali, e perché allora hanno dei costi così diversi?
Perché non è proprio così!
La legge indica dei range di riferimento, inoltre specifica cosa è obbligatorio e cosa no. Quindi il margine di azione dei produttori di latte artificiale esiste, i latti non sono tutti uguali.
Il punto di riferimento è sempre il latte materno, ma noi come possiamo capire quale di questi latti è più simile al latte materno? Se leggiamo le etichette troviamo nomi come GOS, FOS e LCPUFA, queste sono alcune sigle di nutrienti cosiddetti funzionali che non sono obbligatori e fanno la differenza.
Chiediamo al nostro pediatra e pretendiamo il meglio per il nostro bambino.
Ciao
http://www.gazzettaufficiale.it/gunewsletter/dettaglio.jsp?service=1&datagu=2009-07-07&task=dettaglio&numgu=155&redaz=009G0093&tmstp=1247123707897
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