Il cyberbullismo spiegato ai miei figli. Stampa questo articolo, è una traccia per parlarne con i tuoi figli. Anche quando vogliamo farlo, spesso non sappiamo come iniziare. E’ una traccia fatta di domande e risposte e di trucchetti per far si che la loro attenzione sia sempre desta. Capiranno da soli quanto è pericoloso il cyberbullismo. Non parliamo solo di bullismo o cyberbullismo ma di responsabilità, consapevolezza, rispetto e coraggio.

Genitorialmente | Il cyberbullismo spiegato ai miei figli

Genitorialmente | Il cyberbullismo spiegato ai miei figli

 

Cyberbullismo che cosa è?

La risposta che danno i più è questa: bullismo in rete.

Un giorno sono andata ad una conferenza e ho capito che cosa significa realmente cyberbullismo, ne sono uscita spaventata così la mattina successiva ho deciso che dovevo parlarne immediatamente con le mie figlie.

Come incominciare? Questo è un documento per tutti quei genitori che vogliono parlare con i figli di cyberbullismo. Ne parliamo quando sentiamo una notizia di cronaca, facciamo le raccomandazioni del caso, ma non basta.

Il cyberbullismo spiegato ai miei figli è un testo che io ho preparato sulla scia di quello che ho appreso e delle emozioni che ha suscitato in me. Cari genitori stampatelo e leggetelo ai vostri figli, può aiutarvi. Con le mie figlie ha funzionato. Hanno capito che è una cosa grave.

Se vuoi informazioni anche sul bullismo, prova a leggere questo articolo che riporta la voce dei genitori e i la risposta con i preziosi consigli delle psicologhe

Inizia la nostra chiacchierata con le mie figlie

Ragazze sapete cos’è il cyberbullismo?

Bullismo in rete, tramite facebook o WhatsApp. Pubblicazione di foto o di offese nei confronti di altri ragazzi.

Il cyberbullismo spiegato ai miei figli. Mai portare via il cellulare ai figli (se…)

Sono andata ad una conferenza sul bullismo è una delle prime cose che ci hanno detto è che noi genitori non dobbiamo mai darvi delle punizioni portandovi via il cellulare.

(Ora l’attenzione delle mie figlie è altissima e sorridono).

O meglio, se voi utilizzate male il cellulare, i genitori non ve lo devono portare via, ma devono insegnarvi ad usarlo in maniera corretta. Sarebbe come se voi attraversaste con il semaforo rosso e un genitore decide di non farvi più uscire di casa. Questo non si fa.

(Ho spiegato anche a loro che sono d’accordo sul punto, ma se i comportamenti sbagliati sono altri, tipo chatto invece che studiare, mi sento totalmente autorizzata a portare via il cellulare).

Il cyberbullismo spiegato ai miei figli. L’importanza della password

Ragazze avete messo la password al cellulare?

Una risponde si e l’altra no. Sorpresa delle sorprese: io faccio i complimenti a quella che ha la password. Perché il cellulare deve essere protetto, altrimenti chiunque può usarlo, e questa come sappiamo oltre che adolescenza si chiama anche “età della stupidera”. MA i genitori devono conoscere la password.

Tanto per incominciare la SIM è intestata a noi genitori…

I nostri figli, soprattutto i più piccoli (ho scoperto che lo smartphone è diventato ormai il regalo classico della Prima Comunione … di questo ne parleremo un’altra volta) hanno il diritto di essere protetti. Loro sono piccoli anche se hanno lo smartphone, noi abbiamo il dovere di proteggerli dai pericoli della rete, o pensiamo che siano in grado di proteggersi da soli?

 

Il cyberbullismo spiegato ai miei figli. Le conseguenze delle loro azioni

I ragazzi si sentono infallibili, questo è il bello della loro età, spesso sono dei grandi narcisisti. Loro sanno. Sanno cosa? Tutto, è ovvio.

Siccome sono convinti di questo allora facciamo un giochino.

Il giochino viene ancora meglio se avete figli di età diverse come ho io. Vi renderete conto che due ragazzi, pur avendo solo pochi anni di differenza, percepiscono la società e i suoi pericoli in maniera differente. Non sto parlando di bullismo o cyberbullismo, ma di semplici regole di “educazione civica”, ahimè questa sconosciuta. Oppure di aspetti “grossolani della legalità”

Ecco il giochino

Quanto è grave entrare in un negozio e rubare € 100 di trucchi o di articoli sportivi?

E’ più grave rubare € 20 o € 100?

Datemi una valutazione da 1 a 10.

 

Vedrete che i ragazzini delle medie o delle elementari non supereranno la valutazione di 4 o 5 per la prima domanda. Mentre per la seconda vi sentirete dire che rubare € 20 … beh quello non è rubare.

Il giochino diventa più interessante se in anticipo scrivete  4 su un foglio e solo dopo aver ascoltato la loro risposta, gli direte di andare a leggere quel foglio.

 

Mamma come facevi a saperlo?

(Serve per tenere sempre desta la loro attenzione)

I ragazzi giustificano il loro giudizio dicendo che ci sono reati più gravi come l’omicidio. Rubare non è così grave perché c’è chi uccide. Picchiare non è così grave perché c’è di peggio, ecc… Bellissima questa escalation. Ma quindi insultare e offendere non è così grave?

Noi adulti risponderemmo 10.  Perché rubare è un furto. Non importa se sono soldi, rossetti o articoli sportivi. Non importa se si tratta di € 20 o 100 o 1000. Un furto è un reato, è una cosa gravissima

Fare atti di bullismo o cyber bullismo è una cosa gravissima, c’è di peggio? Alcune volte no.

 

Ricordiamo ai nostri figli, che ora si sono un po’ spaventati perché stanno capendo che forse non sanno tutto, che il bullismo e il cyberbullismo fanno vittime.

 

Il cyberbullismo spiegato ai miei figli. La consapevolezza dei pericoli e i social.

Andiamo avanti con un’altra bella domandina per i nostri figli.

Se un uomo di 40 anni chiede l’amicizia in Facebook a una ragazzina di 12 anni è grave? Quanto da 1 a 10?

Anche qua vedrete che la risposta non supera il 3 o il 4. Ho chiesto a mio marito di rispondere (certe cose dette dai papà fanno più effetto)

Un uomo che fa una cosa del genere ha in mente solo una cosa: pedofilia. Non esiste nessun motivo al mondo per cui un uomo adulto chieda l’amicizia ad una ragazzina che non sia quello.

Le mie figlie sono rimaste sbigottite.

Perché una valutazione così bassa? Perché secondo loro una ragazzina può sempre scegliere, ma soprattutto i ragazzi e ancora di più i bambini non si aspettano dei pericoli da parte degli adulti, non se l’aspettano proprio. Proprio per questo non scattano in loro i meccanismi di difesa.

 

Il cyberbullismo spiegato ai miei figli.  Scripta manent e … hai il coraggio di rileggere whatsapp?

Noi siamo cresciuti con la consapevolezza del “verba volant”, ma oggi i nostri figli invece vivono con il scripta volant. Oggi si permettono di scrivere qualunque cosa, cose che non avrebbero mai il coraggio di dire.

Al convegno a cui ho partecipato ci hanno raccontato che quando si chiede ad un ragazzo di rileggere le offese che ha scritto nei confronti di un coetaneo, non lo fa mai. Neanche i ragazzi più spregiudicati hanno il coraggio di leggere ad alta voce quello che hanno scritto perché si vergognano.

Il cyberbyullismo è alimentato dallo scritto. Si scrive sui social, in chat. Facciamo capire ai nostri figli il peso delle parole scritte e i rischi che derivano dai fraintendimenti. In chat non emerge il tono della voce, non emerge l’ironia. Ho chiesto alle mie figlie di rileggere una loro vecchia chat, una di cui non hanno ricordo

Di cosa si parla? Cosa state dicendo? Quelle frasi sono ironiche o no? Sei certa che lei abbia capito che scherzavi?

Non capiscono più il significato della discussione.  Non ricordano più se c’era dell’ironia o no, ma quella chat esiste ancora. E’ scritta.

La lezione sul cyberbullismo è finita (per oggi).

Come va?

Ho fatto la stessa domanda alle mie figlie. Le risposte sono state:

Insomma… eeee … maaa….

I soliti farfugliamenti tipici di questa età, ma le loro espressioni dicevano molto di più, non erano più così sicure di sapere tutto. A questo punto le abbiamo rassicurate. Ognuno conosce i propri figli e sa come fare, noi abbiamo detto semplicemente questo:

Noi siamo qua. Siamo qua per aiutarvi. Se ci sono comportamenti dei vostri amici che vi danno fastidio ditecelo. Se vedete degli atteggiamenti nei confronti dei vostri amici che “non vi tornano”, parlatene con noi.

Ci muoveremo con estrema cautela, non vi “scopriremo”, non faremo la spia, altrimenti invece che risolvere un problema ne creeremo uno nuovo. Il bullo è un vigliacco che si nasconde dietro un cellulare. Il bullo e ancor più il cyberbullo invidia i coraggiosi; anche gli spettatori sono responsabili di quello che vedono. Chi parla ha coraggio e il bullo, anche se non lo ammetterà mai, in fondo vorrebbe avere il vostro coraggio.

 

Il cyberbullismo spiegato ai miei figli. Un articolo per i genitori che vogliono parlare ai loro figli di cyberbullismo. E’ una traccia da seguire per una chiacchierata con i nostri figli. Spesso non sappiamo da che parte incominciare. Domande e risposte per riflettere e capire. Non parliamo solo di bullismo o cyberbullismo ma di responsabilità, consapevolezza, rispetto e coraggio.

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