Prosegue la collaborazione con il blog Psyblog e questo mese parliamo di separazione e gestione della relazione con i figli. Come gestire la separazione con figli? La risposta delle psicologhe.

Genitorialmente | Come gestire la separazione con figli

 

Come gestire la separazione con figli? La risposta delle psicologhe.

Le storie di tre donne ci guideranno attraverso i problemi più importanti della separazione con figli.

Manu e Flavia ci chiedono di affrontare il tema a partire da tre situazione reali, le storie di tre mamme che stanno vivendo la condizione della separazione e ognuna di loro va incontro a difficoltà differenti.

Iniziamo a rispondere alle domande che ci vengono poste partendo da una riflessione:

 Quando una relazione è in crisi non è mai opportuno restare insieme per i figli.

Molte coppie pensano che restare insieme per il bene dei figli sia la cosa giusta, anche quando una relazione è finita da tempo.

In questo modo si pensa di poter evitare loro dei dolori, un pensiero “a fin di bene” ma che non ha un riscontro nella realtà.

I figli non possono essere sereni e crescere bene in un contesto familiare che si regge sulla finzione.

I genitori sono le figure di riferimento più importanti per i propri figli ed è fondamentale che il rapporto tra loro sia regolamentato da due elementi: sincerità e chiarezza.

Le stesse cose che i genitori si aspettano dai figli devono viverle per primi e insegnarle con il proprio comportamento e non solo con le parole.

La separazione è un momento delicato ma si può gestire: l’aspetto più importante è quello di non coinvolgere i figli nei conflitti della coppia e di comunicare ciò che sta succedendo in modo chiaro e adeguato all’età dei figli.

 

Manu ci chiede:

 Esiste un’età in cui i figli sopportano meglio la separazione dei genitori?

 

La risposta è no; perché la variabile che conta di più quando una coppia si separa è la capacità o meno di tenere i figli fuori dal conflitto, di riuscire a dividere gli aspetti che riguardano la  coppia da quelli che riguardano la famiglia.

È vero però che non si può non tenere conto dell’età dei figli nel momento in cui si comunica la separazione e si decide cosa dire ai figli e come farlo.

In ogni età ci sono infatti caratteristiche e compiti di sviluppo tipici  che inevitabilmente possono incrociarsi con l’evento critico separazione.

Ci preme sottolineare che il fatto che sia un evento critico non vuol dire che sia per forza negativo, il termine crisi deriva infatti dal greco e significa decisione, scelta, ed è vero che ogni crisi porta con sé la possibilità di un cambiamento che può anche  migliorare la situazione di partenza. La separazione, se ben gestita, non è in sé problematica, anzi, alcuni figli la vivono con una sensazione di liberazione da una situazione difficile, magari connotata da liti e aggressività.

 Adesso entriamo nel dettaglio delle tre storie di cui ci parla Manu: Selena, Antonella e Federica.

Come gestire la separazione con figli?

La prima storia è quella di Selena, una donna vittima di violenza , che ha avuto il coraggio di lasciare il marito maltrattante dopo anni di soprusi fisici e psicologici.

Il figlio oggi ha 13 anni e chiede alla madre se sia possibile che un giorno lei e il padre tornino insieme. Lui sa che il padre ha sbagliato ma fantastica comunque un possibile riavvicinamento salvifico.

Manu ci chiede:

Come spiegare a tuo figlio che NO, non puoi proprio farlo tornare?

La risposta a questa domanda sta nella possibilità di Selena di essere sincera con suo figlio, come già ha fatto rispetto all’accaduto, ma di aggiungere un elemento fondamentale: la sintonizzazione affettiva ai bisogni del ragazzo, ovvero il cercare di capire cosa lui stia provando ed empatizzare con questo momento di difficoltà ma rimanendo irremovibile sulla ipotetica riconciliazione.

Selena potrebbe provare ad accogliere le emozioni che il figlio prova, rispecchiandole e inserendo le proprie, con un discorso come questo ad esempio:

“Amore mio io capisco che tutto questo sia doloroso per te e mi dispiace, sai che farei tutto ciò che posso per renderti felice, ma questa non sarebbe la cosa giusta e non risolverebbe i tuoi problemi. Sai cosa è successo tra tuo padre e me e sai quanto ho sofferto, come io so quanto anche tu hai sofferto, so che ti manca e posso provare a capire con te cosa ti manca di più. Se vuoi io sono qui con te per ascoltarti, per parlare, anche solo per un abbraccio. Mi addolora ciò che provi ma il fare tornare a casa tuo padre non sarebbe la soluzione”.

Tutto questo comporta il fare i conti con il fatto che non si è sempre in grado di alleviare la sofferenza dei figli e che ci sarà sempre un pezzo di strada che questi devono fare da soli.

Come gestire la separazione con figli?

La storia di Antonella: Come gestire la separazione con figli adolescenti? Un genitore assente e la rabbia.

Antonella è una donna albanese che vive in Italia da 20 anni, ha due figli di 11 e 16 anni ed è separata da 8 anni.

Nonostante siano passati tanti anni lei vive ancora con difficoltà la sua situazione di donna separata e si chiede come far vivere con meno disagio la separazione ai figli?.

La cosa che più ci colpisce nella sua storia è che i problemi qui non sembrano avere a che fare in senso stretto con la separazione, ma con la presenza di un padre assente.

Antonella vive la difficoltà di svolgere da sola sia la funzione materna che quella paterna, senza poter avere nemmeno il sostegno della sua famiglia d’origine che non vive in Italia.

La situazione non è semplice anche perché, anche in questo caso, bisogna fare i conti con il fatto che i figli vivranno con emozioni contrastanti l’assenza del padre.

Ci preme sottolineare che questa non è una conseguenza diretta della separazione: questo padre non è assente perché c’è stata la separazione, ma perché ha scelto di esserlo e con tutta probabilità lo sarebbe stato anche se i partner fossero rimasti assieme.

Sono tante le coppie in cui uno dei partner deve fare da padre e da madre pur in presenza dell’altro genitore.

Impossibile fare tutto. Quindi da dove incominciare?

Lei ha già cominciato col suo impegno quotidiano, col suo essere sempre presente con i figli ha già gettato delle ottime basi che naturalmente evolveranno giorno dopo giorno con la loro crescita.

È vero è impossibile fare tutto, ma per crescer figli sereni non è necessario fare tutto ma fare le cose giuste, con sensibilità ed empatia, con la capacità di accogliere anche la propria imperfezione e correggere il tiro quando ci si rende conto che si è fatto qualcosa che non è risultato efficace. Il genitore perfetto non esiste e un genitore efficace non è quello che non sbaglia, ma quello capace di apprendere dai propri errori, questa è un’ottima lezione di vita per i figli.

Quando arrivi a casa la sera stanca che cosa non devi fare mai mancare ai tuoi figli?

Crediamo che ciò che non deve mancare ai figli sia la sincerità, nel riconoscimento delle proprie emozioni e di quelle dei figli. Si può dire che si è stanchi e che dispiace non avere le energie necessarie per gestire tutto al meglio sempre.

Lo si può fare se si dimostra la propria presenza nel quotidiano con le cose semplici e con la comprensione degli stati d’animo che stanno dietro i comportamenti dei figli.

 I figli hanno bisogno di genitori, non di supereroi.

 

Come aiutare i propri figli a gestire la rabbia e il rancore di qualcosa che stanno subendo?

Anche in questo caso la risposta sta nella possibilità di sintonizzarsi emotivamente con loro, capire cosa stanno sentendo e aiutarli a dare un nome alle emozioni è già una forma di aiuto meravigliosa. I figli non hanno bisogno che i genitori si sostituiscano a loro ma che li aiutino a dare un significato alle cose quando non riescono a darlo da soli.

E quando il padre è assente è giusto che i figli si aspettino tutto dalla mamma?

Un genitore deve svolgere il doppio ruolo? Come può farcela?

Come già accennato accade spesso che un genitore si ritrovi da solo a crescere i propri figli, il compito non è semplice ma può farcela se si da il modo di imparare a farlo giorno dopo giorno, affrontando ogni volta sfide differenti che cambiano con la crescita dei figli e con le situazioni che si modificano.

Ogni tanto ci si può chiedere se davvero sono i figli che si aspettano tutto dalla madre o se è la madre stessa che sente di dover fare di più, all’inseguimento di una perfezione che non esiste e di quello scivolosissimo “quello che faccio non basta mai” che sta sempre dietro l’angolo.

Le paure di un genitore che rimane solo sono il doppio; quando tuo figlio si scontra con te è meglio lasciare perdere e aspettare che maturi o invece, proprio perché sei solo, è importante reagire con fermezza in quanto non puoi permetterti di aspettare?

Non c’è una ricetta da seguire per come comportarsi, in queste situazioni la flessibilità educativa può essere una risorsa.

Con flessibilità non intendiamo il fatto che si debba essere permissivi, ma che si possa capire quando essere più permissivi e quando più rigidi a seconda della situazione che si sta affrontando.

Anche qui è fondamentale la capacità di empatizzare con i figli e capire come mai mettono in atto certi comportamenti.

Come gestire la separazione con figli?

La storia di Federica: Come gestire la separazione con figli adolescenti? Un genitore assente e la calma

Federica, a poco più di un anno dalla separazione si ritrova con due figlie adolescenti di 13 e 15 anni e un padre assente. La situazione a suo dire appare serena “ora loro sono serene e non ci pensano al papà” e Federica non ha domande da fare, è Manu, la mamma blogger di Genitorialmente a farle per lei.

 È chiaro che la serenità è molto difficile da raggiungere per tutti i ragazzi in un’età delicata come quella dell’adolescenza.

Ma è possibile che queste due ragazze vivano questa situazione con la “tranquillità” che mi riferisce la loro mamma?

Forse Federica ha ragione; dopo il primo momento di rabbia (la più piccola ha anche avuto qualche problema a scuola) le sue figlie ora stanno vivendo un momento di serenità e questo è un obiettivo importante.

Ma fino a quando è giusto “fare finta di niente”?

Può essere che, dopo un primo momento di difficoltà le figlie di Federica stiano vivendo un momento di serenità. Ma può anche essere che abbiano capito che il papà è un argomento di cui con mamma non si può parlare. Non perché mamma non sia disponibile, ma perché molto doloroso per tutti e stiano vivendo in modo da ovattare la situazione. Federica può provare, conoscendo le sue figlie a capire se davvero sono serene o se qualcosa cova sotto la cenere e magari preferiscono non parlare del padre perché in famiglia è un argomento doloroso.

Come già sottolineato nelle risposte sopra; è fondamentale la capacità di capire cosa sentono le ragazze e di provare ad aprire un dialogo anche solo per far capire che, quando vorranno parlare lei sarà lì per loro; ad affrontare un tema che rattrista o fa arrabbiare ma che le riguarda tutte. Ognuna con i propri tempi e coni propri modi.

Come sempre abbiamo cercato di rispondere alle interessanti suggestioni riportate in Come gestire la separazione con i figli – le domande di un genitore, senza la pretesa di dare dei consigli a persone che non conosciamo direttamente e nelle vite delle quali speriamo di esserci mosse con delicatezza e umiltà.

 

Maria Grazia Rubanu e Melania Cabras

Psyblog e Studio Psynerghia

 

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