Gemelli alle elementari: come aiutare i bambini a iniziare bene la scuola primaria?
I gemelli hanno iniziato da poco più di un mese la scuola primaria, sia per me sia per loro è stata un’emozione molto forte; li ho visti per la prima volta veramente grandi, impegnati ad affrontare una nuova avventura, a iniziare un percorso che durerà molti anni e che, a poco a poco, li farà diventare degli adulti.
Per loro è stato un salto veramente grande, verso una nuova dimensione, con compagni nuovi e con insegnanti che non conoscevano.
Il primo giorno è stato molto emozionante vederli entrare in questa nuova scuola, tenendo la mano degli amici della scuola dell’infanzia, che sapevano sarebbero stati in classe con loro, dandosi forza vicendevolmente per affrontare questa nuova sfida.
E a proposito di questa sfida, mi sono venuti in mente mille dubbi e mille domande da fare alle nuove insegnanti su come aiutare i bambini a iniziare bene la scuola primaria; e come spesso mi capita, ho deciso che non potevo tenere per me questi dubbi, così mi sono rivolta a Paola, un’amica che fa l’insegnate di scuola primaria ormai da molti anni.
Come aiutare i bambini a iniziare bene la scuola primaria?
1) Noi genitori spesso insistiamo perché i bambini stiano con un particolare amico della scuola dell’infanzia, ma quanto questo è veramente importante per loro?
Dopo la prima settimana di scuola primaria i bambini avranno già fatto amicizia con i nuovi compagni perché i primi giorni di scuola servono proprio alla socializzazione e magari avranno trovato un amico nuovo tralasciando quello della scuola dell’infanzia.
2) Se penso ai miei bimbi fermi, per otto ore, sui banchi di scuola, un po’ mi spiace. Quali sono i passi che le insegnanti del primo anno della scuola primaria fanno per guidare i nostri piccoli nel passaggio dalla scuola dell’infanzia, dove il gioco ha una parte rilevante, alla scuola primaria dove è richiesta molta concentrazione e un maggiore controllo del proprio corpo?
Durante le ore della scuola primaria molto tempo, soprattutto nei primi due anni, è dedicato ad attività di gioco, ad esempio l’intervallo del mattino e quello dopo la mensa, l’educazione motoria, l’educazione musicale, l’educazione all’immagine, i giochi di socializzazione e le attività ludiche finalizzate all’apprendimento basato sull’esperienza concreta.
3) Quale deve essere il contributo corretto dei genitori nel rapporto scuola – famiglia- insegnante? In particolare, cosa dobbiamo fare per supportare le insegnanti e cosa assolutamente non dobbiamo fare?
Assolutamente non criticare l’insegnante o la sua attività davanti al bambino, se ci sono critiche da fare parlarne direttamente con gli insegnanti, chiarire con loro eventuali dubbi. Non formare i cosiddetti capannelli di genitori all’uscita della scuola che confrontano quaderni o voti, ogni bambino è diverso ed ogni insegnante, in base alla libertà di insegnamento può realizzare la programmazione secondo tempi e modi diversi.
4) I compiti sono spesso un argomento di grande discussione tra le mamme. Io sono del parere che sia importante per i bambini imparare anche il lavoro autonomo a casa, anche se questo implica un grosso impegno per le famiglie. Quale deve essere il corretto apporto dei genitori nell’esecuzione dei compiti a casa?
Di solito i compiti assegnati sono un’attività di esercitazione per consolidare argomenti affrontati in classe e di norma sono da svolgere nel week end, quindi i bambini hanno già acquisito in classe le competenze per svolgerli autonomamente. Se però chiedono aiuto ai genitori è utile affiancarli per rassicurarli ed essere partecipi del loro lavoro. Le materie di studio iniziano solitamente dalla terza e vengono assegnate con cadenza settimanale pertanto i bambini vanno aiutati ad organizzare i tempi di svolgimento dei compiti assegnati.
5) Come mamma di gemelli non posso non fare la domandi di rito, quanto è importante per loro essere in classi differenti?
Io personalmente sono dell’opinione che sarebbe meglio dividere i gemelli per renderli più autonomi e meno dipendenti dal confronto con l’altro. Inoltre spesso le insegnanti di classi parallele programmano insieme le attività pertanto anche seguire i due gemelli nel lavoro a casa non dovrebbe essere complicato per i genitori.
6) Infine, una domanda un po’ scomoda da fare ad un insegnante, ma è una delle preoccupazioni maggiori di noi genitori. Se ci rendiamo conto che il nostro bambino è a disagio con un’insegnante, cosa possiamo concretamente fare noi genitori? Forse è necessario che mi spieghi meglio. Non mi riferisco né ai casi clamorosi che si sentono al telegiornale, dove il problema assume una dimensione completamente diversa, né alle manie di eccessiva protezione che tanti genitori hanno, dove i bambini hanno ragione per definizione e le insegnanti hanno sempre torto.
Mi riferisco ai piccoli soprusi, ai piccoli episodi quotidiani, dove la scarsa sensibilità di qualche insegnante causa grandi sofferenze ai bambini più fragili.
Parlare , parlare e ancora parlare con l’insegnante che non è un alieno messo lì per “rovinare la vita alle fragili creature” ma è una persona che si affianca ai genitori, nel difficile compito di fare crescere i cittadini di domani, ma con la consapevolezza che ognuno ha il suo ruolo ben definito.
Grazie mille a Paola per il suo aiuto a capire meglio come aiutare i bambini a iniziare bene la scuola primaria!
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un post molto interessante, complimenti!!!!! un abbraccio lory
Grazie 🙂 Per noi inizia una bella avventura.