I problemi scolastici in adolescenza toccano tantissime famiglie. Ragazzi che hanno sempre avuto un buon rendimento scolastico di colpo perdono interesse per lo studio e noi genitori non sappiamo cosa fare.

Genitorialmente | Problemi scolastici in adolescenza

Genitorialmente | Problemi scolastici in adolescenza

Questo mese con le nostre psicologhe dello studio Studiopsynerghia   per la rubrica Figli al centro  parleremo di un argomento che preoccupa tantissime famiglie: i problemi scolastici in adolescenza.

Il momento più critico per noi è stata la seconda media, o meglio, il momento di cambio, perché le criticità grosse sono arrivate ora che mia figlia è in terza media.

Una ragazzina indipendente, capace, che sebbene continuasse a dichiarare che “non voleva andare a scuola e che non le piaceva studiare”, come si suol dire “faceva il suo dovere”. E lo faceva abbastanza bene.

La situazione a scuola: il corpo docente fa acqua da più parti: poca professionalità, poca voglia di lavorare, di insegnare e nessuno stimolo per i ragazzi. Eccezion fatta per l’insegnante di matematica, gli altri professori sono arrivati addirittura ad abbassare il livello di difficoltà delle verifiche cosicché i voti risultino più alti, ma la preparazione si abbassa sempre di più. Nonostante questo mia figlia passa dal 9 in matematica e scienze (dove c’è un’insegnante capace) a insufficienze gravi e continue in altre materie.

Con insegnanti di questo tipo non c’è alcuna possibilità di collaborazione e di dialogo. Quindi noi genitori dobbiamo cavarcela da soli.

I problemi scolastici in adolescenza diventano ancora più grandi quando sei solo.

Mia figlia fino alla prima media ha avuto degli insegnanti eccellenti, ora tutto è cambiato. Le spieghiamo che questa è la vita, che deve studiare per se stessa; ma forse è un po’ presto per una ragazzina di 13 anni capire che se un adulto “se ne frega” di fare il suo dovere perché un ragazzino dovrebbe fare diversamente?

Tantissimi genitori come me hanno problemi scolastici in adolescenza che iniziano a quest’età e non si sa quando finiranno.

I nostri figli troveranno sempre insegnanti incapaci e demotivati e loro dovranno trovare le motivazioni in loro stessi. Ma come? Dirglielo e ripeterglielo non serve o non basta.

L’incapacità dei professori e le carenze della scuola non possono diventare un alibi per il calo di rendimento.

Come provare a risolvere i problemi scolastici in adolescenza?

Noi abbiamo iniziato con le punizioni: via il cellulare, via la televisione. Ho pronunciato la fatidica frase “Se non studi, allora lavori” dandole dei lavoretti da fare in casa. Le abbiamo dato 15 giorni di tempo per dimostrarci il suo nuovo impegno. Risultato? Quasi nullo. Il tutto corredato dalle solite bugie di come le insufficienze non fossero colpa sua.

Abbiamo provato con le cattive e poi siamo passati al dialogo e al confronto. Per risolvere i problemi scolastici in adolescenza abbiamo pensato ad un approccio che non andasse diretto al problema scuola, ma abbiamo puntato sul darle fiducia, sul riconoscere le sue capacità.

In questi giorni dobbiamo scegliere anche la scuola superiore. Mia figlia vuole fare il Liceo, ma adesso i suoi risultati sono così bassi che è a rischio bocciatura. Gli insegnanti le hanno consigliato l’Istituto Tecnico. Lei parla di scelta importante per il suo futuro, di responsabilità, ma poi di fronte ai fatti non studia. Il suo problema è che non è interessata a quelle materie, quindi si distrae e non riesce a studiare.

Le abbiamo fatto molte domande e ci siamo fatti molte domande.

Spesso i problemi scolastici in adolescenza dipendono da “qualcosa che è successo” che ha alterato i vecchi equilibri. Ne abbiamo parlato con nostra figlia: prima lasciandola riflettere a ruota libera e quando non è emerso nulla abbiamo cercato di instradarla verso ipotetici problemi con le compagne, i professori o altro. Nulla, non è successo niente.

E se invece ci fosse qualcosa che non ci dice?

Io credo di no. Ma io sono la mamma e come sempre i genitori sono gli ultimi a sapere le cose. Però mi domando anche

“Chi meglio di me può conoscere mia figlia?”

Il nostro è un bel rapporto, ma nessun ragazzo si confida con i genitori …

Lei è la secondogenita e l’abbiamo sempre ritenuta molto sveglia e indipendente, sia perché i “secondi” imparano dai maggiori che per la sua personalità. Pur consapevoli dei suoi punti deboli abbiamo anche avuto le prove di quanto sapesse essere indipendente e organizzata.

Forse l’abbiamo lasciata troppo sola?

 

Ci siamo fidati troppo?

Ora stiamo tornando a controllare tutto: compiti svolti, quaderni, preparazione nelle materie orali, insomma stiamo tornando a quello che non facevamo più dalla 4^ elementare. E’ giusto?

Lei vuole fare il liceo perché ritiene che sia una scuola che la prepara per il futuro. Noi siamo d’accordo con lei, siamo convinti che ne ha le capacità ma abbiamo grandi dubbi sulla sua volontà. Quello che vogliamo soprattutto è che affronti un percorso di studi con serenità e con i giusti stimoli intellettuali.

“Come fai ad affrontare le difficoltà di un liceo se non riesci ad affrontare le difficoltà delle scuole medie? Scegli una scuola più facile”

 

“Adesso mi impegno”.

Domande e risposte che si rincorrono da giorni. Solo parole e pochissima concretezza.

Gli adolescenti sono un misto di spensieratezza, sogno e superficialità (beati loro): come facciamo a farli stare con i piedi per terra?

Dobbiamo convincerla (sempre che ci riusciamo) a iscriversi ad una scuola più semplice? Dobbiamo farlo noi per lei? O dobbiamo motivarla e diventare noi un po’ più incoscienti? Che genitori saremmo?

 

Ogni tanto mi chiedo se i problemi scolastici in adolescenza si “risolvono” credendo in ciò che non vediamo. Ma noi, abbiamo il dovere di proteggere i nostri figli anche da loro stessi.

Sono tante le domande che mi pongo come genitore.  Le psicologhe che collaborano con questa rubrica ci aiutano a trovare alcune risposte e a riflettere sul come fare la cosa giusta, leggi la loro risposta: Adolescenti e problemi scolastici.

I problemi scolastici in adolescenza minano la serenità del rapporto genitori-figli, la serenità dell’intero nucleo familiare. Un genitore deve seguire i figli, senza soffocarli e dandogli la possibilità di imparare dai propri errori; fino al punto in cui gli errori non diventano troppo grandi o i figli non si sentono abbandonati. Ma qual è questo punto?

Blog di genitori - Manu e Flavia | Genitorialmente

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