Come superare le paure degli adolescenti sono il tema che affrontiamo questo mese con lo studio Psynerghia. In questo post trovate le riflessioni e i consigli della D.ssa Rubanu.

“Balla come se nessuno ti stesse guardando,

canta come se nessuno ti stesse ascoltando,

ama come se non ti fossi mai ferita

e vivi come se il paradiso fosse sulla terra”.

Mark Twain

Come aiutare gli adolescenti a superare le proprie paure?

Un tema molto importante perché le paure di cui si parla sono state espresse proprio da delle ragazze, quelle che Manu in questo post chiama le Winx. Adolescenti che hanno avuto il desiderio e anche il coraggio di aprirsi con una donna, la mamma di una di loro, perché hanno capito quanto per lei sia importante poterle aiutare ad esprimersi e a sentirsi accolte.

Le paure degli adolescenti | Genitorialmente

Ed è così che vengono fuori le paure delle Winx, che sono poi le paure di tutte le adolescenti e gli adolescenti in questo periodo storico e culturale.

 “La paura di non essere abbastanza” diventa il grande contenitore che racchiude in sé tutte le altre forme di insicurezza e preoccupazione:

  • la paura di non piacere
  • la paura di non avere amici
  • la paura di fare brutta figura
  • la paura di essere giudicati
  • la paura di essere poco popolari.

Una serie di timori che sono profondamente collegati ai modelli sociali con i quali i ragazzi e le ragazze si confrontano ogni giorno, modelli che rimandano ad un inesistente ideale di perfezione che è impossibile da raggiungere.

Bisogna essere belli, magri, brillanti, socievoli, avere la risposta pronta, essere vestiti in un certo  modo, avere un bel gruppo di amici, in una parola esserepopolari”, e quindi avere un numero adeguato di follower su Instagram. Sembra che non si possa in nessun modo prescindere dall’approvazione che passa per i social, ma questo riguarda, più spesso di quanto non pensiamo, anche noi adulti.

È così che i ragazzi e le ragazze iniziano a pensare di “non essere abbastanza”, perché non si sentono all’altezza delle aspettative dei coetanei e spesso nemmeno di quelle dei genitori che, in questa fase della loro vita, hanno difficoltà a comprenderli.

La paura di essere esclusi dal gruppo diventa dominante, perché il bisogno di un senso di appartenenza è fondamentale.

Essere accolti e apprezzati dalle persone che ci circondano fa parte dei nostri bisogni umani fondamentali, basti pensare che nella piramide di Maslow il bisogno di appartenenza si colloca al terzo gradino, dopo i bisogni fisiologici e quelli di sicurezza.

Le paure degli adolescenti | Genitorialmente

Ed è proprio perché questo bisogno è così fondamentale che una delle paure più diffuse è quella del giudizio degli altri.

Tutti noi, indipendentemente dall’età, abbiamo paura di non essere accettati per qualche nostra caratteristica, abbiamo il timore di essere giudicati e soprattutto abbiamo paura dell’umiliazione che deriva dall’essere esclusi dal contesto nel quale siamo inseriti, dal gruppo, insomma. Possiamo dunque immaginare quanto questo tema diventi saliente in adolescenza, età in cui il gruppo dei pari è importantissimo per la strutturazione della propria identità.

Le paure degli adolescenti: come superarle

Da questo spunto possiamo però trarre due conclusioni che possono essere di aiuto per sostenere i ragazzi e le ragazze che vivono queste paure tutti i giorni:

 1- la paura del giudizio è di tutti e quindi, anche se un ragazzo o una ragazza fanno gli sbruffoni, non ne sono certo esenti. Il saperlo può aiutare chi si sente giudicato a ridimensionare la propria paura e non fare  solo attribuzioni interne rispetto al proprio senso di inadeguatezza;

2- spesso siamo noi i più severi giudici di noi stessi e quindi molte volte sono i ragazzi a giudicare se stessi come non all’altezza di una determinata situazione o di un determinato contesto, mentre gli altri spesso hanno altro a cui pensare. Uno dei processi che portiamo avanti inconsapevolmente è proprio quello di proiettare sugli altri qualcosa che siamo noi a sentire.

Oltre al mettere in evidenza questi importanti aspetti i genitori hanno la possibilità di aiutare i figli accogliendo queste loro paure, perché se le sminuiscono li riportano, inevitabilmente, nel circolo vizioso di sentirsi giudicati anche in famiglia.

È importante provare quindi a essere presenti ascoltandoli e sostenendoli, in modo che possano sentire di esprimersi senza vergognarsi e darsi la possibilità di trovare insieme delle strategie per reagire, magari perché imparano a vedere le cose da un punto di vista più ampio.

Un confronto che permetta ai figli di capire che la diversità non è un difetto, ma che è ciò che rende unici e che non esiste nessuno che non abbia sia pregi che difetti. Ma anche un confronto che permetta loro di capire quali sono le proprie capacità e come incanalarle per raggiungere i propri obiettivi, riuscendo a separarli da quelli del gruppo.

A questo proposito mi viene in mente una fiaba, un classico di Esopo, che può essere utile sia ai genitori che ai figli e che può essere letta assieme:

IL CONTADINO, IL FIGLIO E L’ASINO

Un vecchio faceva il cammino con il figlio giovinetto. Il padre e il figlio avevano un piccolo asinello: a turno venivano portati dall’asino ed alleviavano la fatica del percorso.

Mentre il padre veniva portato e il figlio procedeva con i suoi piedi, i passanti li schernivano: “Ecco”, dicevano, “un vecchietto moribondo e inutile, mentre risparmia la sua salute, fa ammalare un bel giovinetto”.

Il vecchio saltò giù e fece salire al suo posto il figlio, suo malgrado.

La folla borbottò: “Ecco, un giovinetto pigro e sanissimo, mentre indulge alla sua pigrizia, ammazza il padre decrepito”.

Egli, vinto dalla vergogna, costringe il padre a salire sull’asino.

Così sono portati entrambi dall’unico quadrupede: il borbottio dei passanti e l’indignazione si accresce, perché un piccolo animale era montato da due persone.

Allora, parimenti, padre e figlio scendono e proseguono a piedi con l’asinello libero.

Allora si che si sente lo scherno e il riso di tutti: “Due asini, mentre ne risparmiano uno, non risparmiano se stessi”.

Allora il padre disse: “Vedi figlio: nulla è approvato da tutti; ora ritorneremo al nostro vecchio modo di comportarci”.

E così fecero, proseguendo il proprio cammino senza più pensare a cosa avrebbe detto la gente.

Maria Grazia Rubanu

Psynerghia – Psicologia e Relazioni

Foto di Noorulabdeen Ahmad su Unsplash

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