Libro sulla sordità: Un diverso sentire | Genitorialmente

Libro sulla sordità: Un diverso sentire | Genitorialmente

Cosa significa crescere in una famiglia dove tutti, tranne te, sentono con gli occhi e parlano con le mani?

Lo racconta magnificamente Véronique Poulain nel suo romanzo autobiografico:

Un diverso sentire di Véronique Poulain.

Un diverso sentire non è solo un libro sulla sordità ma è anche un libro sulla diversità, sicuramente sul valore della diversità ma anche e forse soprattutto sulla difficoltà di dover affrontare ogni giorno queste differenze.

La società fa fatica ad accettare le persone diverse, ci si può immaginare cosa vuol dire per un’adolescente dover accettare una famiglia diversa dalle altre.

La vita di Véronique è veramente strana: i suoi genitori sono sordomuti lei no. Véronique è costantemente in bilico tra due mondi quello che vive ogni giorno a scuola, con i nonni e con gli amici e quello che vive nella sua casa, con la sua famiglia ; il primo è fatto di rumori, di suoni e musica, il secondo, invece, è fatto di silenzio e di gesti.

La sua vita è completamente diversa da quella degli altri bambini, fin dai suoi primi giorni di vita; Véronique non piange, neppure da neonata, tanto i suoi genitori non accorrerebbero ai suoi lamenti, perché non la possono sentire.

Veronique oltre ad imparare a parlare deve immediatamente imparare il linguaggio dei segni; inizia così il suo compito di interprete tra i suoi genitori e il resto del mondo.

I suoi genitori la mettono spesso in imbarazzo, non se ne rendono conto, ma spesso emettono suoi imbarazzanti con la bacca o addirittura rumorosissime flatulenze che loro non sento ma che gli altri, sentono benissimo. Allo stesso tempo è molto orgogliosa dell’impegno dei suoi genitori per dare ai sordi le stesse opportunità degli altri e per diffondere, anche tramite il teatro e i documentari, la cultura tra i sordi e per far conoscere agli altri la loro esperienza.

La vita di Véronique è una continua altalena che oscilla tra orgoglio, vergogna e rabbia.

Il linguaggio dei segni

In questo libro sulla sordità l’autrice ci presenta anche un linguaggio sorprendente, dove ogni parola anziché essere pronunciata con la bocca è espressa da tutto il corpo; un linguaggio che aiuta a entrare in sintonia con il proprio corpo. Il linguaggio dei segni ancora non è perfettamente internazionale; tuttavia permette, in modo molto semplice, di comunicare anche tra persone di nazionalità differenti.

Un diverso sentire di Véronique Poulain non è solo un libro sulla sordità ma è un libro che ha molto da insegnarci sulla diversità e sul rispetto.

Voglio dei genitori che parlino, che MI parlino, che ci sentano, che MI ascoltino. E ho l’impressione che altrove vada meglio. Ma a quanto pare mi sbaglio: nessuna famiglia è normale. Sarei potuta nascere tra persone che inculcano nei figli l’odio per il prossimo. O in una famiglia di alcolisti, oppure carica di segreti, o dove il papà si diverte a giocare al dottore con la figlioletta, o ancora in una famiglia per la quale contano soltanto le apparenze, insomma in una famiglia come tante! È stato solo quando me ne sono andata via da casa che ho potuto trovare loro delle circostanze attenuanti. In fondo i miei genitori avevano un buon motivo per non parlarmi. Forse addirittura il migliore.

Un diverso sentire di Véronique Poulain

Buona lettura!

Genitori - Manu e Flavia | Genitorialmente

Con questo post partecipo al venerdì del libro di homemademamma

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