Come farsi ascoltare dai figli è la domanda che ogni genitore ripete a se stesso migliaia di volte. Come farsi ubbidire senza dover urlare?  

Come farsi ascoltare dai figli. Consigli ai genitori | Genitorialmente

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Come farsi ascoltare dai figli?

Purtroppo o per fortuna l’educazione dei figli inizia dai primissimi anni. Esattamente da quando il nostro bimbo è quel bambolotto tutto morbido e dolce, che quando combina qualche marachella invece che farci arrabbiare ci fa sorridere.

Ricordo quando la mia piccolina faceva qualcosa che sapeva benissimo che non poteva fare, mi guardava con quell’espressione che era una domanda aperta: Posso mamma? Quando la mia risposta era no, lei rideva e lo faceva lo stesso. Una bimba di due anni che fa così ti fa ridere, io solo raramente ridevo, il più delle volte la “sgridavo” o meglio la guardavo cercando di fare un’espressione il più seria possibile e le dicevo di no.

Io ho sempre pensato al futuro, ho sempre pensato che ad ogni età c’è una specifica modalità per educare, e questa modalità c’è sempre.

Oggi mi sento dire da molte persone che le mie figlie mi ascoltano, sono educate  e quando gli dico basta loro ubbidiscono. Così dicono gli altri, io devo dire che le mie figlie sono ragazzine che lasciano la loro camera in disordine, che litigano fra di loro, che fingono di non vedere e di non sapere, ma devo riconoscere che quando divento seria loro se ne accorgono e mi ascoltano.

Come farsi ascoltare dai figli, come farsi ubbidire richiede tanto impegno e fatica per tanto tempo. Non possiamo pensare di iniziare a educare i nostri figli da una certa età in poi, più aspettiamo più sarà difficile per noi e per il bambino, le regole non sono mai ben accette soprattutto se fino al giorno prima non esistevano.

Questi sono i consigli che mi sento di condividere con i genitori e se qualcuno ha altri suggerimenti per cortesia si faccia avanti.

Come farsi ascoltare: regole,  è importante stabilire poche regole di buon senso, spiegarle ai propri figli non con frasi “Perché lo dico io”.

Come farsi ascoltare: ricordarsi di come eravamo,  non imporre limiti o divieti se non sono necessari, i bambini sono bambini per cui mantenendo le regole di educazione e di rispetto se per strada voglio correre, ridere e giocare facciamoglielo fare, anzi magari facciamolo insieme a loro.

Come farsi ascoltare: coerenza, i nostri figli ci prendono per sfinimento. La coerenza è importantissima e difficile. Se ho detto no è no. Se mia figlia mi chiede la stessa cosa per 10 volte e alla fine io cedo, il messaggio che le darò sarà proprio questo: insisti che otterrai quello che vuoi. Ogni tanto si possono concedere delle eccezioni, ma è importante aggiungere le paroline magiche “Solo per questa volta”. Tantissime mie amiche dicono no 2 o 3 volte e poi dicono si, il mio suggerimento è che se non hai la forza di essere fermo sulla tua decisione (magari sei stanco) allora non iniziare neanche. Se siamo particolarmente stanchi, quel giorno lì lasciamo perdere, è meglio.

Come farsi ascoltare: alternativa/coinvolgimento, non limitiamoci a sgridarli e dirgli non si fa. Non funziona, staranno buoni per 5’-10’ ma poi tutto riprenderà come prima. Spesso è la noia o la ricerca di attenzioni che li fa comportare in maniera sbagliata. E’ faticoso perché dobbiamo inventarci l’alternativa e spesso metterci in gioco, è faticoso ma da grandi soddisfazioni.

Come farsi ascoltare: invertiamo i ruoli, questo è possibile con bambini un po’ più grandi, è una tecnica che ho spesso usato per gestire i litigi tra sorelle, dove ovviamente entrambe volevano avere ragione, allora chiedevo a una di fare la mamma e stabilire delle regole, questa era la prima grande difficoltà. Alcune volte non riuscivano e quindi capivano come il loro litigio fosse stato ingiusto e la mamma non poteva dare ragione all’una o all’altra. Quando invece riuscivano a stabilire delle regole, allora simulavamo delle situazioni in cui si applicavano le regole appena stabilite, a quel punto risultava evidente che l’unica soluzione possibile era che entrambe facessero un passo indietro.

Fare il genitore è proprio il lavoro più difficile del mondo, ma è anche bellissimo.

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