Vacanze studio all’estero: impariamo l’inglese | Genitorialmente

Vacanze studio all’estero: impariamo l’inglese | Genitorialmente

Vacanze studio all’estero: impariamo l’inglese

Oggi diventa fondamentale conoscere la lingua inglese, purtroppo in Italia siamo tutti consapevoli che le nostre scuole non preparano bene i nostri figli a parlare inglese, per questo il viaggio/vacanza studio all’estero diventa quasi un’esigenza

Ma i nostri figli cosa vogliono fare?

Durante l’estate aumentano le vacanze studio all’estero per imparare la lingua inglese, la meta principale è sicuramente l’Inghilterra, in alcuni casi i viaggi studio all’estero per imparare l’inglese hanno come destinazione anche Malta, i ragazzi più fortunati attraversano l’oceano e arrivano negli Stati Uniti.

Le vacanze studio all’estero prevedono normalmente due tipologie di alloggio o presso una famiglia o in college, si ritiene che risiedere presso una famiglia dia maggiori possibilità di parlare in inglese anche con i membri della famiglia, in realtà dipende dalla tipologia della famiglia.

Ci sono ragazzi che non vedono l’ora di andare e altri che invece non ci tengono per nulla come mio nipote che mi diceva appunto:

“Visto che sono costretto, tanto vale che mi sacrifichi fino alla fine e vada in famiglia dove si impara sicuramente di più a parlare inglese”.

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Peccato che talvolta le famiglie “abbandonino” questi ragazzi alla loro vita parlando con loro poco o niente e la valenza di questa vacanza studio viene un po’ meno.

Credo sia importante riflettere sulle aspettative che si ripongono in questi viaggi studio, sia noi che i nostri figli, ritengo si tratti soprattutto di un’esperienza di vita importante, non aspettiamoci che imparino l’inglese in quanto probabilmente parleranno inglese solo durante le ore di lezione, mentre al di fuori frequenteranno ragazzi italiani, impareranno però a conoscere una realtà differente dalla loro rafforzando il loro carattere.

Oltre alle vacanze studio c’è il soggiorno all’estero come “ragazza alla pari”, in questo caso significa essere parte attiva all’interno della famiglia dove si svolgono ruoli di baby-sitter o dove si fanno anche le faccende domestiche, per contro si ha vitto e alloggio e una paghetta mensile.

La mia prima esperienza all’estero per imparare inglese è stata proprio come ragazza alla pari, un’esperienza direi non positiva per la tipologia delle famiglie che ho incontrato, ma sicuramente molto formativa per il mio carattere. Il consiglio che posso dare è di informarsi bene in che famiglia si è ospitati perché questo fa la differenza sia che si tratti di frequentare un college o che si tratti di un lavoro alla pari.

Come dico a mio nipote oggi conoscere l’inglese è fondamentale, oserei dire scontato, le vacanze/viaggi studio all’estero sono un mezzo ma è fondamentale scegliere bene la meta o si corre il rischio di trovare più connazionali che stranieri, in tutti i casi magari non si impara tantissimo l’inglese, ma si conosce una nuova cultura e questo apre la mente.
Blog di genitori - Manu e Flavia | Genitorialmente

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