Donna in carriera: si. Mamma in carriera: no | Genitorialmente

Donna in carriera: si. Mamma in carriera: no | Genitorialmente

A proposito di donne in carriera, chi ha più o meno la mia età si ricorderà il film degli anni ’80 “Una donna in carriera”.

Oggi siamo nel 2015 e credo che molto sia cambiato in termini di opportunità di lavoro per le donne, anzi, a dirla tutta, oggi sempre di più ci troviamo di fronte a situazioni opposte ove si riconosce che una giovane donna a parità di carriera scolastica risulta essere più brillante, più capace e più in gamba del suo coetaneo uomo.

Durante le selezioni per un posto di lavoro sia che si tratti di marketing o di finanza le migliori candidate risultano essere donne, ma chiaramente per creare un buon ambiente di lavoro è importante che ci sia un certo equilibrio fra i due sessi, quindi come dice la mia amica Laura “Ho troppe donne, non devo più fare colloqui a ragazze, altrimenti continuo ad assumere donne, sono decisamente più in gamba”

Il colloquio è superato ed eccoci nel mondo del lavoro, e qua ci dobbiamo stare per almeno 40 anni!!! Ora inizia il nostro percorso lavorativo e la voglia di dimostrare quello che valiamo: in altri termini la nostra carriera.

Noi donne dal primo lavoro in poi abbiamo la fatidica spada di damocle sulla testa, un giorno potremmo avere dei figli!!!

Anche i selezionatori e i nostri futuri capi sono venuti al mondo da una donna, ma chissà perché se ne dimenticano o meglio noi che siamo sedute di fronte a loro in quel momento, noi non possiamo avere figli

Questo “destino” ci accompagna per circa 10-15 anni o comunque fino a quando non hai figli o sono già abbastanza grandi per non vincolarti troppo con gli orari.

Ma procediamo con ordine

  • 1^ step Giovane donna. Capace, brava e sveglia, probabilmente superiore ai suoi colleghi uomini, ma… meno pagata. Chissà perché ma è sempre così lo stipendio di una donna a parità di responsabilità è sempre inferiore a quello di un uomo. Perché? Perché sei donna. Vuoi vedere che in quanto tale sei un po’ inferiore?
  • 2^ step Carriera. Chiaramente anche le donne fanno carriera, ma più lentamente, devono sempre dimostrare molto di più dei loro colleghi uomini e ottenere meno (economicamente) e in tempi più lunghi.
  • 3^ step Matrimonio. Oddio se si sposa farà un figlio!!! Oggi con la convivenza le acque sono un po’ più torbide, ma non così tanto. Purtroppo la tua carriera (se c’è stata) subisce un brusco rallentamento.
  • 4^ step Incinta!!!! Noooooooo. Questo non lo dovevi fare. Certo tutti ti sorridono e ti fanno i complimenti, perché è la cosa più bella del mondo, ma chiaramente, cambia tutto. Stai incominciando una nuova carriera quella dell’inutilità (non voglio dire stupidità, perché non sta bene, ma è così che in realtà viene intesa).
  • 5^ step Rientro al lavoro dalla maternità. La domanda, non esplicitata, con cui in molti posti vieni accolta è “Ora di questa cosa ne facciamo”?

Il 4^ e il 5^ passaggio, chiaramente si possono ripetere, ma vi lascio immaginare come aggravano sempre di più una situazione già così compromessa.

Ultimo step Il Part-time. Allora è la fine. Si perché se tu scegli di dedicare 6 ore invece di 8 al lavoro allora diventi davvero stupida (ecco l’ho detto).

Non si comprende che invece acquisti una maggiore serenità e riesci a lavorare più concentrata ottimizzando al massimo i tempi.

Sali sulla macchina del tempo e torni nell’800 tu non hai più diritti, sei in part-time.

L’azienda fa un favore a tenerti, sei in part-time.

Lasciamo perdere poi quello a cui devi rinunciare per ottenere questo part-time, sempre che te lo diano, ma di questo ne parleremo un’altra volta.

Volete dirmi che sono acida, polemica ecc….? Forse sono solo un po’ più stufa del solito a vedere quanto siamo anzi sono mentalmente retrogradi. Un’ultima nota, nel film “Una donna in carriera”? La cattiva era una donna non un uomo, purtroppo anche la realtà, molto spesso, non fa eccezione.
Blog di genitori - Manu e Flavia | Genitorialmente

P.S.

Esistono delle donne/mamme in carriera? Si, ma devono trasformarsi in uomini e fanno gestire i propri figli al nido o alle baby sitter, fino a quando non saranno più grandi e potranno stare da soli. Forse è ora che la nostra società arrivi nel 21° secolo

 

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