Genitori per Natale|Genitorialmente

Devo dire che per me il Natale non è mai stata una grande festa, almeno fino a quando non ho avuto dei figli, perché allora lì è cambiato tutto.

Ma oggi ripensando ai miei Natali da ragazza ne ricordo uno davvero speciale.

Credo di aver avuto circa 15 anni, i miei amici mi proposero di andare a distribuire i pasti presso un centro per l’accoglienza dei senza tetto della mia città, proprio il giorno di Natale.

Una proposta davvero assurda, questo fu il mio primo pensiero, poi nei giorni seguenti il loro fermento mi contagiò, volevo essere parte del gruppo, quindi timidamente dissi che avevo cambiato idea e che mi sarei unita a loro.
Che bella sensazione che provai immediatamente, mi sentii un eroe, andavo a fare del bene al mio prossimo e questo mi fece sentire la Giovanna D’Arco della situazione.

Ricordo quando lo dissi ai miei genitori che mi fecero un po’ di storie perché era Natale e tutti i figli passano questo giorno con i genitori, non comprendevano che idee strane mi venivano, ma la mia fermezza li convinse che non avrei cambiato idea.

Arrivammo in questo centro e i miei amici sapevano dove trovare i carrelli, i piatti di plastica e tutto il resto, loro si che sapevano come muoversi. Io all’inizio ero un po’ imbranata e poi queste persone un po’ mi spaventavano. Avevo paura che potevano farmi del male, non volontariamente, ma magari solo a causa della loro situazione, vivere in strada ti può rendere un mezzo selvaggio, questo è quello che pensavo.

Pian piano “l’imbranataggine” sparì, portare dei piatti di pasta a pensarci bene non è poi così complicato, ma soprattutto divenne sempre più divertente.

Abbiamo iniziato a sorridere e a scherzare con queste persone, per lo più anziane.

In me c’era la curiosità di capire come fosse possibile che una persona si potesse ridurre così, ma loro erano molto riservati sulla loro vita.
Ricordo che c’era una signora molto anziana con 2 o 3 denti che rideva e scherzava con noi e che con estrema dolcezza ci diceva che eravamo brave e belle. Nei sui occhi leggevamo la sincerità, io a quell’età mi sentivo davvero un mostro, ma quel giorno lei invece mi convinse che ero bella, è stata una sensazione davvero appagante.

Come mi è piaciuto quel Natale, come mi sono sentita ricca e piena a fine giornata. Come spesso succede quando aiuti gli altri in realtà se tu che ti stai arricchendo.

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