Genitori in trappola o amore puro?

Quando dico che sono mamma di due magnifici gemelli monozigoti la maggior parte degli altri genitori sgrana gli occhi e dice che non mi invidia, che deve essere una fatica immane… ma non sanno come si sbagliano.
Sì, la fatica ovviamente non è trascurabile sarebbe sciocco negarlo, ma non è quello che veramente sperimenta una mamma di gemelli. Ogni giorno mi sembra di assistere ad una magia.

Non so se è veramente dovuto al fatto che sono gemelli monozigoti, ma tra loro c’è un canale di comunicazione sempre aperto che crea un legame indissolubile. Tutto inizia già nella pancia, dalla placenta; nella maggior parte dei casi ne hanno una in due, e proprio attraverso la placenta, la circolazione dei due feti è messa in comunicazione.


In una delle primissime ecografie che abbiamo fatto, si vede la manina di uno che va a cercare il viso dell’altro. Noi abbiamo scherzato dicendo che già si stavano picchiando, ora dico che forse era una carezza.
Di libri sui gemelli ne ho ovviamente letti, anche in gravidanza e spesso ho letto di situazioni sorprendenti ma mi sembrava una vera esagerazione, non credevo che sarebbe stato così.
Ora invece l’incantesimo si realizza davanti a me ogni giorno, nelle piccole cose. Certo, come tutti i fratelli litigano, e si azzuffano per un giocattolo, ma se uno dei due è in difficoltà o a disagio, non sono i miei occhi ad essere cercati, ma quelli del fratello.

Il loro amore lo vedi nei gesti quotidiani, lo vedi quando per addormentarsi cercano la mano l’uno dell’altro, lo vedi quando si abbracciano senza motivo o quando, senza neppure accorgersi, usano il pronome noi al posto di io.

Forse dentro di loro ricordano che per pochissimi giorni sono stati una cellula sola che per uno strano scherzo ha deciso di dividersi in due per formare due feti, ma dentro di loro sanno di essere una sola cosa.

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